L’Arte nell’infanzia
Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita
vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare.
(Bruno Munari)
Arte e creatività svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’evoluzione infantile.
Maria Montessori elaborò il concetto secondo cui il fare e l’azione rappresentano la manifestazione esterna del pensiero. L’esperienza manipolativo-sensoriale, propria della produzione artistica, assume un ruolo centrale in chiave evolutiva e la mano può essere considerata una sorta di “protesi” della mente. Lei considerava l’attività artistica una forma di “ragionamento” e che “percezione visiva” e “pensiero” fossero uniti in maniera inscindibile.
L’attività artistica migliora anche le funzionalità motorie. Sagomare un foglio di cartoncino con le forbici, guidare il tratto di un pennello, usare un pennarello o stringere un tubetto di colla in modo “controllato” sono tutte attività che aiutano il bambino a migliorare la propria manualità e la padronanza fisica sugli oggetti. Inoltre accresce l’autostima del bambino, il quale si rende conto di riuscire a coordinare e controllare i propri movimenti e favorisce una prima forma di coordinazione occhio-mano.
Oggi i tentativi di avvicinare il mondo dell’infanzia a quello dell’arte sono sempre più frequenti. I genitori si dimostrano molto attenti a comunicazione visiva, nel design e nella didattica, univa creatività, tecnica e psicologia. Il motto “aiutami a fare da me”, è un invito rivolto al bambino alla sperimentazione, alla libera scoperta e all’autonomia. Numerosi musei si sono attivati per organizzare iniziative di fruizione dell’arte rivolte ai bambini, come pure la diffusione della didattica dell’arte e dei laboratori creativi nelle scuole.
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